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Trento, 9 settembre 2022
ULTIMO SALUTO A ALDO POMPERMAIER
In memoria di Aldo
di Lucia Coppola, co-portavoce dei Verdi del Trentino

«Lui era il mio nord è il mio sud, era l'oriente e l'occidente, i miei giorni di lavoro e i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, era la mia musica e le mie parole. Offuscate le stelle, buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani… perché lui non c'è più». Così il poeta Auden.

Oggi è un giorno di dolore caro Aldo perché tu sei stato tanto per molti di noi.

Prima di tutto per la tua famiglia, costruita con amore, curata, vegliata, amata nei giorni della gioia e in quelli della preoccupazione. Un bene prezioso che hai coltivato con amore insieme alla tua Gabriella, ai tuoi figli e a sei meravigliosi nipoti che hanno avuto la fortuna di viverti come nonno. Sempre presente, sollecito, amorevole.

Ma sei stato molto di buono e positivo anche per la tua città, per gli amici, per noi Verdi che ti abbiamo avuto al nostro fianco fino all'ultimo dei tuoi giorni, pronto a sostenere, consigliare, rincuorare.

Il tuo ultimo messaggio a me è del due settembre, rigorosamente in dialetto come quando i concetti li volevi rafforzare e allo stesso tempo rendere più lievi. Sempre sul pezzo, informato, capace di dare il giusto peso alle cose e di rendere tutto possibile, all'insegna della speranza che ti caratterizzava sempre e che era il tratto distintivo di quel tuo sorriso aperto, della luce che attraversava il tuo sguardo chiaro, luminoso e attento, a cui niente sfuggiva. Capace di parole chiare e dirette e pure di silenzi, altrettanto eloquenti perché la tua faccia parlava.

Non si poteva non volerti bene, Aldo, chissà se ne eri consapevole, perché questa tua dimensione di genuinità e spontaneità era intrisa di umiltà e semplicità.

Il tuo darti con generosità al mondo, avendo trovato in Gabriella la partner ideale, si trattasse di ospitare una famiglia ucraina che scappava dalla guerra, la madre di un bambino straniero che si sarebbe potuto curare al nostro ospedale, occuparti delle tante associazioni che vi hanno visti partecipi dei destini di popoli deprivati e sofferenti: tutto questo faceva parte del tuo e vostro modo di intendere la vita in modo partecipe del dolore altrui, vivendo la solidarietà nei fatti e non solo a parole. Condividendo.

Una casa aperta, una famiglia inclusiva capace di dare e ricevere amore. Col sorriso, sempre, anche quando il dolore ha attraversato le vostre vite, perché quello non risparmia nessuno.

Tante cose sono state dette in questi giorni del tuo lavoro politico di amministratore accorto, pronto a cimentarsi in sfide complesse anche quando non ci credeva nessuno, in solitaria ma capace di circondarsi di persone valide, competenti e che come te avevano una visione che usciva dagli stretti schemi della quotidianità politica, rassicurante ma poco incisiva, e di cercare strade nuove.

Leggevi, studiavi, ti informavi e quando, ormai tanti anni fa, ti dimettesti e mi lasciasti il tuo posto di consigliere comunale a Trento, dopo la bella esperienza di assessore, insistesti perché io assumessi la delega alle energie rinnovabili. Ora tutti ne parlano ma tu Aldo eri già molto avanti.

Ti ricordo nelle sere d'inverno, dopo il consiglio comunale, avvolto nel loden, partire alla volta delle Circoscrizioni, “devo nar”, per spiegare la raccolta differenziata “porta a porta”, anche agli scettici, qualche volta sentendotele. Ma tu ci mettevi sempre la faccia e quel tuo cuore grande che amava farsi carico dei problemi della tua città e del mondo. Con un occhio attento alle nuove generazioni, ai più fragili, a chi non ce la faceva e restava indietro. Un vero ambientalista, visionario e concreto a un tempo, e una persona buona, umana, capace di parlare con semplicità e di farsi capire. Anche di indignarsi qualche volta, e allora gli occhi saettavano, e poi di ripartire. Apprezzato per coerenza e lealtà anche dagli avversari.

Noi tutti abbiamo un grande debito di gratitudine con te, soprattutto perché hai saputo anche nei momenti più difficili tenere la barra dritta, mettere insieme punti di vista diversi e rispettarli, unire le persone. Perché poi c'era tutta la tua simpatia, la parte conviviale, gli incontri in baita, una pizza in compagnia, i racconti del tuo mare di Sardegna e della Val dei Mocheni, il sole e la neve, il cibo da condividere. Tutto ciò che rende possibile capirsi, stare bene, ridere, amare, apprezzare la bellezza che ci è stata data in dono e combattere per conservarla. Anche questo è politica, buona politica. Hai amato la vita, Aldo, e la vita ha amato te.

Ed è per queste e per tante altre ragioni, caro Aldo, che oggi è così difficile salutarti.

Abbracciamo il dolore immenso dei tuoi cari e proviamo a portarne un pezzetto, ognuno di noi, per alleggerirne il peso.

Portiamo con noi il tuo sorriso, gli abbracci, la tua ironia tipicamente “pedecastelota”, la tua forza, la calda umanità, le tue battaglie per l'ambiente e per un mondo più giusto e in pace, la fiducia negli esseri umani.

E non ti dimenticheremo, stanne certo, continuando, sotto la tua protezione, in ciò che è giusto.

 

      Lucia Coppola

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